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Partenza alle ore 8.00 dall'Obihall (Teatro Tenda) Lungarno Aldo Moro
Rientro previsto entro le ore18
Pranzo a sacco
Attrezzatura consigliata
Acqua, bastoncini, scarponi da trekking, indumenti contro la pioggia
Per la partecipazione è necessario telefonare a Carla o Gianna entro le 12 del sabato precedente l'escursione
Carla cell. 3286841044
Gianna cell. 3495156709
Da Firenze si prosegue verso Pontassieve e poi verso la Consuma, Bibbiena, fino a Poppi dove con il Castello che ci guarda ci fermiamo per la colazione e poi via verso la Beccia dove parcheggeremo le auto.
L'anello della Verna si compone di due sentieri, uno basso e uno alto
Noi faremo il sentiero basso
Il secondo sentiero, che possiamo definire superiore perché parte dal Santuario e sale sulla vetta del Monte Penna. Si costeggia la Cappella del Faggio e la quattrocentesca Cappella del Beato Giovanni. Si cammina in salita nella foresta di alberi che si stagliano come colonne: faggi, abeti bianchi, aceri di monte, aceri ricci, olmi montani, tigli, frassini, e altro ancora sono uno specchio fedele della maestosità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dopo aver raggiunto la vetta, si chiude in discesa arrivando di nuovo all'ingresso del Santuario, dopo aver attraversato un'area che ha subito tagli per i danni della tempesta di vento di qualche anno fa.
Per tornare a Chiusi della Verna si scende ancora lungo un viottolo che attraversa il cosiddetto Bosco delle Fate.
Lasciate le auto si parte attraverso il borghetto della Beccia da dove inizia una bella strada lastricata che porta fino al Santuario ma noi dopo poco la abbandoniamo e passando attraverso un cancello si imbocca un viottolo che segna l'inizio dell'anello basso (sentiero 053) , conosciuto anche come il sentiero delle Ghiacciaie. Dopo aver ammirato dal basso il precipizio e la scogliera delle Stimmate, ci si inoltra nel bosco, in una bellissima faggeta, cosparsa di massi caduti dalle rupi, che offrono suggestive visioni di canaloni, fratture e anfratti verdi. La denominazione deriva dal fatto che la neve che cade d'inverno e si accumula in alcuni punti sotto la roccia può rimanere fino a maggio inoltrato. Si prosegue poi per il sentiero 056 che ci portera fino all'incrocio del sentiero 50-GEA coincidente con la strada lastricata che fiancheggia la chiesa. Si prosegue verso la grotta di Fra' Davide e si raggiunge poi Croce della Calla (1137 m), da cui parte una sterrata che ci porta al Santuario.
Tempo di percorrenza 2.30.
Come possiamo vedere la il percorso è breve ma bellissimo. Siamo sopra i 1000 metri in mezzo alle foreste casentinesi.
Alla Verna potremo visitare tutto il Santuario dopo aver mangiato ed aver goduto di questo luogo splendido e di un panorama mozzafiato.
Il Santuario francescano è noto per essere il luogo in cui San Francesco d'Assisi avrebbe ricevuto le stigmate il 14 settembre 1224. Il monte della Verna gli fu donato dal conte Orlando di Chiusi in Casentino nel 1213 e divenne luogo di suoi prolungati periodi di ritiro. La prima chiesa (Santa Maria degli Angeli) risale al 1216-1218, la più grande risale al 1260, e fu eretta dopo che il luogo divenne suolo sacro. La visita del Santuario ci porterà a vedere le due chiese, i cortili, i chiostri e gli edifici in sasso che sono ben conservati; occorre ricordare che il complesso raccoglie la più grande concentrazione al mondo di maioliche robbiane (1475-1517). Sono luoghi di maggiore devozione il letto di San Francesco e il Sasso Spicco, scavalcati dal corridoio delle Stimmate.
Il nome del luogo deriva dal culto pagano della dea Laverna, protettrice dei rifugiati, degli anfratti e dei nascondigli, tipici di questo territorio montano. Analogo significato aveva l'antico culto pagano del dio della montagna Pen, da cui deriverebbe il nome Appennino e il nome del Monte Penna.
Note storiche, religiose e geografiche
La Verna, posta sul crinale appenninico a cavallo tra Casentino e Valtiberina, è prima di tutto un riferimento di fede e devozione a San Francesco. Infatti questo Sacro Monte è, dopo Assisi, il luogo francescano più famoso e la sua notorietà è a livello mondiale. Questo perché alla Verna il Poverello di Assisi, che vi si recava per periodi di preghiera e penitenza, ricevette le Stimmate il 17 settembre del 1224. A seguito di questo miracoloso evento, fin dai decenni successivi, La Verna divenne meta di un pellegrinaggio sempre crescente che nei secoli portò il luogo a diventare quella odierna grande realtà nell'ambito del turismo religioso. Nel 1994 fu istituito il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, La Verna è certamente uno dei luoghi simbolo di questo territorio dalle bellezze naturalistiche eccezionali.
Ma questo "crudo sasso intra Tevero e Arno", come lo definisce Dante Alighieri (Divina Commedia, Paradiso, canto XI), è anche luogo dall'architettura suggestiva e coinvolgente, dall'arte emozionante, dall'ambiente geologico naturalistico che di per se ci appare come un miracolo. In antichità, non sapendosi spiegare tutta questa bellezza così particolare, era nata la leggenda che il roccioso Monte della Verna si fosse creato a seguito di un forte terremoto, con conseguente eruzione sul crinale della montagna, avvenuto nel momento della morte di Gesù sulla croce. Poi i geologi ci hanno detto che questo grande macigno poggiante su un'enorme massa argillosa altro non è, così come i vicini Monti Simone e Simoncello al confine tra Toscana e Marche, che un frammento di Liguria che errava sulla crosta terrestre quando questa non era ancora solidificata.
La Verna per il Casentino è anche un simbolo, un punto di riferimento geografico. Da quasi ogni zona della valle è visibile questa sorta di sperone sul crinale appenninico. Particolarmente suggestivo è il sorgere del sole e della luna dietro questo monte che nel 1213 il Conte Orlando Catani donò a Fra' Francesco d'Assisi dopo aver ascoltato una sua predica a San Leo di Romagna.
Il santuario è quindi luogo di altissimo interesse sotto moltissimi punti di vista. Già nel nostro avvicinamento ne rimarremo affascinati dalla vista dal basso della sua suggestiva scogliera detta delle Stimmate sulla cui cima è posto il santuario.
Le immagini di questa sezione web, corredate da esaudienti e precise didascalie vogliono essere un viaggio che parte dal Casentino e ci conduce verso e tra le bellezze di questo "crudo sasso" francescano, ma più che altro vogliono invitarvi a incontrare fisicamente questo luogo, meraviglioso nel suo insieme e di grande interesse, religioso, artistico, storico e naturalistico in certi suoi precisi punti che in sintesi sono:
Il quadrante o piazzale della Verna con la grande croce in legno e ampi panorami da qui godibili; la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, prima del luogo eretta in forma rudimentale da San Francesco e dai suoi primi seguaci; la Basilica Maggiore realizzata a cavallo tra XV e XVI secolo; il Corridoio delle Stimmate dove 22 affreschi di Baccio Maria Bacci raccontano la vita di San Francesco e dove ogni giorno alle ore 15 si svolge la coinvolgente Processione dell'Ora IX; la grotta nota come "Letto di San Francesco"; la Cappella delle Stimmate fatta edificare attorno al 1260 dai Conti Guidi di Poppi sul punto esatto dove San Francesco aveva ricevuto le Stimmate; il breve ma spettacolare passaggio sul precipizio della scogliera; il suggestivo Sasso Spicco. La Verna, come già detto, è anche luogo d'arte. In particolare è ricca di raffinatissime terrecotte robbiane. Nella basilica è conservato uno dei capolavori di Andrea Della Robbia: l'Annunciazione. Dove in sette splendide sale è conservato oltre a tantissimo materiale di carattere sacro, culturale e scientifico, anche moltissimi oggetti d'uso quotidiano nella vita del convento francescano.
In una zona suggestiva, all'interno del santuario, è presente un interessantissimo museo Durante l'anno ci sono alla Verna due giornate di particolare devozione: il 17 settembre con la Festa delle Stimmate e il 4 ottobre con la Festa di San Francesco.
In estate, nel periodo che va all'incirca dal 10 luglio al 20 di agosto, si tiene il mercoledì sera alle ore 21:15 il Festival Internazionale di Musica d'Organo. Un'occasione per ascoltarsi in basilica la "voce" del famoso organo monumentale suonato da grandi maestri e godersi il Santuario Francescano nella particolare atmosfera che offrono le ore serali e notturne.
La Verna è anche sinonimo di un ambiente naturalistico fantastico (come già detto fa parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) dove è possibile compiere escursioni o rilassanti passeggiate. La più nota è la salita alla Penna, l'apice del monte a 1283 metri di altitudine. Da qui è godibile un'incredibile panorama a 180 gradi sulla Romagna.
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